Ciao a tutti!
È passato un po’ di tempo dall’ultimo post di questa rubrica e nel frattempo sono successe un po’ di cose, tra cui la possibilità di tornare a correre e allenarsi nei parchi e in pista, quindi il divano su cui ci siamo adagiati nei mesi passati tornerà ad essere il luogo di meritato riposo dopo una bella sessione di corsa, salti o lanci. Per questo motivo anche questa rubrica si fa da parte lasciandovi con le ultime “storie”, sperando che anche nel periodo più difficile vi abbia potuto fare scoprire cose nuove e alimentare la passione per questo sport.
La maratona di Boston
Per la prima volta nei suoi 124 anni di storia la maratona di Boston non si svolgerà a causa della pandemia. Anche una competizione che si era corsa durante i due conflitti mondiali ha dovuto alzare bandiera bianca in questo stato di necessità. Dopo aver già ricordato della prima donna a portare a termine i 42km e 195m di Boston vi presento il racconto di una memorabile edizione di questa maratona con un protagonista controverso:
Alberto Salazar, allenatore su cui si sono allungate le lunghe ombre del doping, è stato anche un atleta di livello e diede vita con il rivale Dick Beardsley al “duello nel sole” di Boston nel 1982.
Leggi il racconto: clicca qui!
Cosa non fare in pedana
In una finale olimpica spesso un atleta si gioca un’intera carriera. L’emotività è a mille, ci si carica per raggiungere la massima prestazione possibile.
A volte però ci si dimentica un dettaglio determinate: il tempo a disposizione.
La medaglia spezzata
Fare per due volte il record del mondo e arrivare comunque terzo nella finale olimpica del salto triplo. La storia di Giuseppe Gentile, della sua esperienza a Messico 68 e una vita che lo ha portato anche a recitare come attore per Pasolini.
Mondo Duplantis
Duplantis è la nuova star dell’atletica. Ad inizio anno ha stabilito nel giro di pochi giorni due record del mondo nel salto con l’asta indoor salendo prima a 6,17m a Torun in Polonia e superando di un centimetro il precedente record del francese Lavillenie del 2014, e poi a 6,18m a Glasgow in Scozia. Gli Impossible Games di Oslo, il primo meeting di alto livello dall’inizio della pandemia, saranno l’occasione per provare a stabilire anche il record all’aperto? Nell’attesa possiamo rivivere la progressione che lo ha portato a diventare il recordman della disciplina dai suoi inizi quando aveva 7 anni.
Ciao e buoni allenamenti!
Sebastiano